“Inoltre sarà lecito qui senza perdita alcuna apportare aggiunte, diminuzioni, scambi di posizioni, soluzioni nuove, anche sconvolgere l’assetto primitivo, fino a raggiungere la sistemazione che convenga e soddisfi completamente.”

Leon Battista Alberti,  “De Re Aedificatoria”

LA FORTUNA DI FARE L’ARCHITETTO

Progettare una casa non è un mero lavoro di calcolo. Non è un asettico tracciare delle linee su un foglio bianco. Non è nemmeno affidarsi a consueti standard, pensando così abitazioni tutte anonimamente uguali a se stesse. Realizzare una casa, al contrario, è il piacere di dare forma ad un progetto, ovvero trasformare le idee, i bisogni e le passioni di chi si siede nel mio studio chiedendomi di realizzare la sua abitazione. In quel momento sono orgoglioso e mi ritengo fortunato per avere l’occasione di partecipare ad un evento spesso unico della vita di una persona. Nasce così un rapporto umano confidenziale tra me e il mio cliente: magicamente divento la matita delle sue idee.

Da più di vent’anni quest’idea è alla base del nostro quotidiano lavoro di architetto: le case che progettiamo si adattano alle esigenze delle famiglie che ci abiteranno e non vice versa.